(Teleborsa) - I prezzi del petrolio inizialmente saliti sulla notizia dell'
accordo tra Arabia e Russia, tornano a scendere, con gli operatori rimasti delusi dall'intesa raggiunta dai "Grandi". La carta,
non parla di taglio alla produzione, ma solo di un congelamento all'output. Arabia Saudita, Qatar, Russia e Venezuela, infatti, riunitisi oggi a Doha, hanno optato per un "
freeze" della produzione per cercare di fermare il tracollo del greggio.
Ad alimentare lo
scetticismo degli investitori, contribuisce anche un dettaglio molto importante. Il rappresentante del Qatar, Mohammad bin Saleh al-Sada, ha precisato che
l'intesa per essere valida, prevede che dovranno aderire all'accordo altri grandi produttori, come Iran e Iraq. Ma da Teheran, assente dall'incontro odierno, hanno già fatto sapere che
non rinunceranno alle loro quote.
In vista di
nuovi colloqui, domani, tra il rappresentante del Venezuela e Baghdad, che finora ha mostrato più disponibilità, il contratto di marzo sul
Light crude scambia in ribasso del 2,48%
a 31,12 dollari mentre il prezzo del
Brent cede il 2,70% a
32,49 dollari al barile.