(Teleborsa) - La
riforma delle banche di credito cooperativo (BCC) continua a tenere banco negli ambienti politico-economici.
Ad esprimere dubbi sul
decreto legge approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri è stato
Enrico Zanetti.
In una intervista a Maria Latella su
Sky TG24 il vice ministro dell'Economia ha dichiarato che la norma che permette alle banche con riserve superiori ai 200 milioni di euro (con pagamento all'Erario del 20%) di non entrare nella holding "non è condivisibile".
"Noi vogliamo dare a tutti l'opportunità di scegliere, ma se serve una scelta dirigista allora è meglio dire: o tutti o nessuno. La soglia dei 200 milioni è arbitraria", ha spiegato, aggiungendo che si tratta di una misura inserita all'ultimo momento, senza essere stata molto discussa in precedenza.
In generale, comunque, la riforma delle BCC è "importante" perchè "dà maggiori garanzie a investitori e risparmiatori e allo stesso tempo si mantiene l'autonomia territoriale. E' una riforma giusta e coraggiosa".
Contrari alla soglia dei 200 milioni di euro anche
Angelino Alfano e la Lega.
Il Ministro degli Interni ha promesso di dare voce alle associazioni che si oppongono alla riforma attraverso la discussione in Parlamento, mentre secondo il leghista
Giancarlo Giorgetti si tratta di una norma "ad personam".