(Teleborsa) - Le
sofferenze bancarie sono
dovute soprattutto ai grandi prestiti non rimborsati.
Lo sostiene il centro studi di Unimpresa, secondo cui il
70% dei finanziamenti non ripagati da famiglie e imprese si riferisce a
crediti superiori a 500 mila euro.
Sul
totale delle sofferenze,
pari a 201,1 miliardi,
141,4 miliardi sono relativi a
finanziamenti oltre il mezzo milione di euro erogati ad appena 32.608 soggetti, il 2,63% dei clienti "problematici" degli istituti, e
25,5 miliardi di sofferenze sono
a carico di soli 579 soggetti, lo 0,05% del totale.
Quindi sul 97% dei clienti (più di un milione di soggetti), che hanno prestiti da 250 euro a 500 mila euro, "pesa solo il 29% delle sofferenze (52 miliardi)".
In particolare,
17,1 miliardi di sofferenze (8,45%) si riferiscono a
finanziamenti da 500 mila euro a un milione, erogati a 25.973 soggetti (2,09%);
27,7 miliardi (13,83%) sono legati a
prestiti da un milione fino a 2,5 milioni, concessi a 19.274 clienti (1,55%);
23,8 miliardi (11,84%) sono relativi a
crediti da 2,5 a 5 milioni, erogati a 7.386 clienti (0,60%);
47,2 miliardi (23,48%) si riferiscono a
finanziamenti da 5 a 25 milioni, concessi a 5.369 soggetti (0,43%); 25,5 miliardi (12,72%) sono legati a prestiti superiori a 25 milioni, erogati a 579 clienti (0,05%).
Meno di un terzo delle sofferenze (29,65%), ovvero 59,6 miliardi, è invece legato a finanziamenti di importo minore, che vanno da 250 euro a 500 mila euro, concessi a una platea molto vasta di clienti ora in difficoltà, pari a 1.207.802 soggetti (il 97,37% del totale).
Il problema delle sofferenze è riemerso prepotentemente dopo che
la Banca Centrale Europea ha acceso un faro proprio sui crediti deteriorati in seno agli Istituti italiani.