(Teleborsa) - Si preannuncia un'altra giornata di passione per il petrolio.
Stanotte sui circuiti asiatici i
futures sul Wti in scadenza a febbraio sono arrivati a toccare i 27,50 dollari al barile, livello più basso da settembre del 2003, mentre i
derivati sul Brent sono precipitati a 28,10 dollari al barile.
Non ha aiutato l'
ultimo report dell'International Energy Agency che stima un
ulteriore indebolimento del petrolio nel corso dell'anno in scia ai timori per un
eccesso di fornitura anche alla luce della
fine delle sanzioni all'Iran.
Teheran dovrebbe immettere sul mercato 300 mila barili di greggio al giorno entro la fine del primo trimestre, cosa che neutralizzerà il taglio di 600 mila
MBG che i produttori esterni all'Opec dovrebbero operare nel medesimo periodo.
Da rilevare che anche la
decelerazione economica della Cina ha avuto un certo impatto sui prezzi, dal momento che il Dragone è il secondo maggior consumatore di petrolio al mondo.