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La Germania si arrende alla sindrome cinese

A gennaio l'indice Zew, un indicatore anticipatore del sentiment dell'economia nei prossimi mesi, è crollato a 10,2 punti, anche se meno delle attese degli analisti

Economia, Macroeconomia
La Germania si arrende alla sindrome cinese
(Teleborsa) - L'economia tedesca scala le marce a inizio 2016 dopo il balzo registrato sul finale dello scorso anno in scia al mini euro e alla ripresa dell'economia statunitense.

A gennaio l'indice ZEW (indicatore anticipatore del sentiment dell'economia nei prossimi mesi) è sceso a 10,2 punti dai 16,1 punti di dicembre, interrompendo così i due precedenti mesi di risalita che avevano a loro volta messo fine a una serie consecutiva di 7 mesi negativi.

Il dato, elaborato dall'Istituto di ricerca tedesco ZEW Institute, è però migliore delle stime degli analisti che erano per una discesa più accentuata a 8,2 punti.

"Questo inizio di anno è stato caratterizzato dalle turbolenze sul mercato dei capitali in Cina che hanno a loro volta provocato cali significativi dell'azionario tedesco" spiega il Presidente dello ZEW Institute Clemens Fuest, aggiungendo che "come lo scorso anno a minacciare l'outlook della Germania saranno la debole crescita della Cina e di altri importanti mercati emergenti".

Da rilevare che l'indice relativo al sentiment sulla situazione economica attuale è migliorato a 59,7 punti dai 55 punti, battendo le stime che erano per un peggioramento a 54 punti.

L'indice del clima relativo alla Zona Euro è calato invece di 11,2 punti a 22,7 punti.

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