(Teleborsa) -
Nuovi segnali di crisi dall'economia cinese, che evidenzia chiari segnali di rallentamento, colpendo pesantemente i mercati finanziari asiatici,
che hanno avviato il 2016 con pesanti perdite.
Secondo gli ultimi dati relativi al
PMI manifatturiero, elaborato dalla società di ricerca Caixin/Markit, che rappresenta lo stato di saluto dell'industria, la crescita della maggiore economia asiatica
continua a rallentare. L'indice dei direttori acquisto ha risentito infatti del rallentamento della domanda a dicembre e di un eccesso di capacità produttiva, scendendo a
48,2 punti dai 48,6 del mese precedente.
L'indice per il decimo mese consecutivo sosta, dunque, sotto la soglia chiave dei 50 punti, al di sotto della quale c'è una contrazione dell'attività e recessione. L'indicatore
smentisce così il dato ufficiale pubblicato la scorsa settimana, che indicava un lievissimo miglioramento del PMI, anche se non sufficiente a riportarlo oltre la soglia di 50.
La delusione generata da dato, che pone anche perplessità sull'efficacia delle
misure di stimolo approntate da Pechino, ha gettato
nel panico i mercati asiatici e soprattutto le borse cinesi, che sono anche state
sospese a causa delle forti perdite: prima dello stop
Shanghai cedeva quasi il 7% e Shenzhen ben oltre l'8%.