(Teleborsa) - Dal prossimo anno scatterà sia il gradino previsto dalla
legge Fornero per la pensione di vecchiaia delle donne, sia l'aumento di 4 mesi per tutti legato alla speranza di vita, sia la revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo.
Ciò vuol dire che,
dal 2016 gli uomini andranno in pensione 4 mesi più tardi rispetto all'anno che sta per chiudersi, ma avranno un
taglio sulla pensione contributiva di circa l'1% a causa della
riduzione dei coefficienti di trasformazione in rendita del montante contributivo che scatta l'anno prossimo.
A tirare le somme è stata Antonietta Mundo, responsabile del servizio statistico attuariale dell'INPS.
Secondo i calcoli, per le donne si avrà un aumento della parte di pensione calcolata con il metodo contributivo del 4% in considerazione dell'età più elevata alla quale usciranno. Se, fino a tutto il 2015, le
donne andavano
in pensione a 62 anni e tre mesi
dal 2016 saranno necessari 65 anni e 7 mesi. Quindi le dipendenti del settore privato avranno un assegno più alto dall'anno prossimo, ma andranno in pensione 3 anni e quattro mesi più tardi rispetto al 2013 e
22 mesi dopo rispetto al 2015.