(Teleborsa) - L’agenzia di rating
Moody’s ha abbassato ulteriormente le aspettative per il prezzo del petrolio, a causa dell’eccesso di produzione derivante dall'allentamento delle sanzioni economiche all’
Iran, per l’
accordo sul nucleare raggiunto prima della scorsa estate.
Per questo motivo Moody’s ha tagliato le sue previsioni per il prossimo anno di 10 dollari al barile. I
l prezzo del Brent per il 2016 è stato abbassato a 43 dollari, dai precedenti 53, mentre
il WTI americano è previsto intorno ai 40 dollari al barile, dai precedenti 48.
Sempre
secondo Moody’s, la domanda globale di petrolio per il prossimo anno, aumenterà di circa 1,3 milioni di barili al giorno, superiore quindi alla precedente stima fatta dalla società di rating, per l’aumento dei consumi previsto per gli Stati Uniti, Cina e Russia.
Moody’s ha, poi, aggiunto che l'
aumento della produzione dell’Opec, si è scontrata contro una negazione della domanda, causando un
rapido accumulo di scorte di petrolio, la cui tendenza continuerà anche nel prossimo anno.
La decisione degli Stati Uniti di rinunciare alle sanzioni contro l'Iran, se le condizioni dell’accordo sul nucleare verranno rispettate, creerà un surplus di fornitura con un aumento di soli 5 dollari al barile, tra il 2017 e il 2018.
"L’aumento futuro dei consumi non corrisponderà necessariamente ad un aumento dell’offerta”, ha detto Terry Marshall, vice presidente di Moody’s. “Ci vorrà molto tempo affinché le grandi scorte accumulate inizino a calare. Ci aspettiamo che i prezzi del petrolio rimangano bassi ancora a lungo”.