(Teleborsa) - Sfuma in fretta il rimbalzo del petrolio iniziato questa mattina dopo
due giorni di panic selling.
In questo momento i futures sul Wti in scadenza a gennaio stanno cedendo 39 centesimi a 37,12 dollari al barile, mentre quelli sul Brent, stessa scadenza, arretrano di 32 centesimi a 39,91 dollari al barile.
L'inversione di rotta è avvenuta dopo la pubblicazione dei
dati sulle scorte di greggio negli Stati Uniti che hanno evidenziato un balzo degli stock di distillati di 5 milioni di barili, mentre quelli di greggio sono scesi di 3,6 milioni di barili, rimanendo comunque sui livelli più alti degli ultimi 80 anni.
L'oro nero continua ad essere condizionato dalla
decisione dell'OPEC di allineare il tetto di produzione alla "produzione effettiva".
Una mossa puramente simbolica, poiché la produzione effettiva dell'OPEC già si scostava dal target indicato in precedenza di 30 milioni, che però conferma la strategia "wait & see" del Cartello, che preferisce rinunciare a parte delle proprie entrate, facendo scendere ancora i prezzi e provocando una selezione naturale dell'offerta dei membri esterni all'OPEC (Russia e Stati Uniti).