(Teleborsa) -
La BCE molto probabilmente taglierà ancora il tasso sui depositi, ovvero la ricompensa (in questo caso costo) cui vengono "parcheggiati" i soldi delle banche a Francoforte.
Si tratta precisamente di un costo, perché
da tempo questo tasso è negativo e pari a -0,20% e dovrebbe, quindi, disincentivare gli Istituti di credito a depositare i soldi presi a prestito dalla stessa banca centrale. Eppure, l
a misura ha avuto sinora un effetto limitato ed ancora la tendenza è quella di depositare (con una decurtazione) piuttosto che rischiare ed erogare prestiti a imprese e famiglie.
Ora,
l'Eurotower sta pensando a nuovi stimoli, fra cui anche una ulteriore riduzione del tasso sui depositi, come più volte ha segnalato Mario Draghi.
Non tutti sono favorevoli, anche se la
schiera delle "colombe" (fautori di una politica espansiva) sta crescendo.
Il vice della BCE Victor Constancio ha infatti aperto ad un possibile taglio del tasso sui depositi, sottolineando che gli esperimenti analoghi di altri Paesi (Svezia, Svizzera e Danimarca) dimostrano che tassi negativi
non mettono a rischio la stabilità finanziaria.
Naturalmente,
l'impatto delle sue parole si è sentito sul mercato valutario, che ha visto crollare l'euro sotto gli 1,06 USD, raggiungendo un minimo di 1,0565 dollari, per poi riportarsi a 1,0611 (-0,3%).