(Teleborsa) -
L'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha messo sul piatto 2 miliardi di euro per il
salvataggio di 4 banche in difficoltà - CariFerrara, CariChieti,
Banca Marche e
Banca Etruria - andando a rimpinguare il
Fondo interbancario di tutela dei depositi, per per evitare di ricadere nella
normativa europea sul bail-in (salvataggio bancari), che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016, e
salvare i soldi dei correntisti.
Antonio Patuelli, numero uno dell'associazione che rappresenta la gran parte delle banche italiane, ha confermato in occasione della riunione dell'esecutivo ABI, che le banche "sono tanto
determinate a realizzare i salvataggi dei quattro istituti in crisi, che hanno deciso unanimemente di destinarvi 2 miliardi di euro di risorse private".
Patuelli ha poi confermato che il Fondo interbancario deve
stringere i tempi, distribuendo le risorse
"entro l'anno", ma l'ABI è anche determinata a far
ricorso contro l'UE nel caso mettesse dei paletti all'operatività del Fondo.
Una ipotesi che non dovrebbe verificarsi, stando a quanto dichiarato dal
commissario europeo Roberto Gualtieri, il quale ha dichiarato che il salvataggio attraverso un
fondo interbancario "è una fattispecie contemplata nella normativa europea".