(Teleborsa) -
Notte di terrore a Parigi, che sin dalla serata di ieri è stata
messa sotto attacco militare da terroristi, con un'operazione di ampio respiro in
sette punti critici della città. I blitz hanno provocato
circa 120 morti e oltre 200 feriti.
L'Isis ha già rivendicato l'attentato, dichiarando che
"E' l'11 settembre della Francia" e che
"Ora tocca a Roma, Londra e Washington". L'attentato ha già allertato tutto il mondo: il Presidente iraniano Rohani ha rinviato il suo viaggio in Europa (era in programma anche una tappa a Roma) ed il
Presidente Obama ha inviato un messaggio all'Eliseo, esprimendo la sua partecipazione e dichiarando che si è trattato di un
"attacco a tutta l'umanità e a nostri valori". Non è chiaro se l'attacco sia ancora terminato e, per questo motivo, il Presidente francese
Fracois Hollande ha dichiarato lo stato d'emergenza Alpha Rouge (Alfa rosso), che equivale al
massimo stato di allerta in caso di attentati multipli. Parlando alla TV francese, visibilmente scosso, il Presidente ha dichiarato lo stato di allerta, annunciando la
chiusura delle frontiere e la
mobilitazione di 1.500 militari nella capitale.
"Dobbiamo difenderci", ha detto Hollande alla nazione.
Tutto è iniziato nella serata di ieri, quando si sono udite
tre esplosioni in prossimità dello stadio Stade de France, dove si disputava una partita amichevole Francia-Germania alla presenza dello stesso
Presidente Hollande, che è stato fatto subito evacuare senza creare un clima di terrore fra i presenti alla partita. Poi, gli spettatori sono stati bloccati dalla polizia e, solo in un secondo momento, fatti evacuare. Le tre esplosioni causate da bombe artigianali hanno provocato
numerosi morti in prossimità dello stadio.
L'attacco però è stato concepito come un
attentato militare su larga scala, colpendo zone nevralgiche della città e mettendo a ferro e fuoco ristoranti, fast food e teatri. Un attentato anche presso una
brasserie del quartiere dove si trovano diversi ristoranti kosher, proprio
ad un passo dal giornale Charlie Ebdo,
colpito dal tragico attentato del gennaio scorso.
L'attacco più sanguinario si è svolto presso il teatro Bataclan, dove si teneva un concerto rock di un gruppo americano: un
commando militare ha ucciso decine di giovani a colpi di kalashnikov e sono stati fatti un centinaio di ostaggi, mentre i
terroristi gridavano "Allah u Akbar" (Allah è grande).