(Teleborsa) -
Si profila l'intesa fra Stato e Regioni sulle misure contenute nella Legge di stabilità, con particolare riguardo ai tagli di spesa imposti agli Enti Locali con l'abolizione dell'IMU e della TASI ed in merito al tema cruciale della sanità.
Le discussioni avviate in questi giorni si concentrano su una differenza di circa 1 miliardo per la sanità, ma l'avanzamento dei colloqui
pone le basi per il varo del decreto già nel Consiglio dei Ministri di domani.
"Renzi ha sottolineato come con questo governo il fondo sanitario nazionale sia cresciuto anno dopo anno", ha precisato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Claudio De Vincenti, dopo che il Premier aveva ribadito che "non c'è taglio alla sanità". Poi, il sottosegretario ha ricordato che
nella manovra ci sono risorse che vanno gestite bene per mantenere invariati i servizi al cittadino, a partire dal settore sanitario.
Anche il Presidente della Conferenza delle Regioni
Sergio Chiamparino ha confermato, in conferenza stampa, che è stato avviato un
"percorso di condivisione" su alcuni aspetti della manovra, che potrebbe portare ad una intesa Stato-Regioni. Chiamparino ha dunque
definito positivo l'incontro con il governo, ricordando però c'è una differenza da coprire di circa 2 miliardi per contratti, farmaci e Lea.
Nonostante l'apertura del portavoce delle Regioni, si sono mostrati
insoddisfatti alcuni governatori delle Regioni del Nord. "Aria fritta, le solite promesse ripetute", commentato il governatore della Lombardia Roberto Maroni, cio hanno fatto eco Giovanni Toti e Luca Zaia.