(Teleborsa) - L'Istat ha pubblicato stamattina i
dati chiave sull'inflazione e sul mercato del lavoro, che vengono letti in chiaroscuro dagli uffici studi delle associazioni che raggruppano le PMI, sempre più preoccupate per un ritardo della ripresa e per l'incerto scenario internaizonale.
Cauta la Confesercenti, la quale ha sottolineato che dai dati Istat di oggi
"non arriva un segnale univoco e chiaro della ripresa in corso che però si percepisce nella ritrovata fiducia di famiglie ed imprese". "Siamo dunque in una
fase di assestamento che, auspichiamo, preluda ad una ripartenza più decisa della nostra economia".
L'
inflazione in lievissima crescita - si sottolinea -
non è legata ad una diffusa attivazione dei consumi, quanto piuttosto a situazioni specifiche (ortofrutta, energetici). L’inflazione di fondo è stabile da agosto, quella acquisita è ferma a 0,1%. "Quindi siamo abbondantemente sotto la soglia di guardia o di salvezza del 2% auspicata dalla Bce", commenta l’Ufficio Economico di Confesercenti.
Una leggera doccia fredda arriva invece dal dato sull'occupazione che, dopo tre mesi di crescita, mostra una contrazione dello 0,2%, stemperato da una riduzione del numero dei disoccupati di un punto percentuale. Sembrerebbe, però, che parte del risultato relativo alla disoccupazione sia dovuto alla
rinuncia da parte di una componente di persone, in particolare giovani, della ricerca di un lavoro, o di uno spostamento della ricerca verso l’estero.
Un commento più ottimista sull'
inflazione è stato fatto dalla
Confcommercio, che commenta il dato affermando:
"non c'è alcuna sorpresa". "Non si manifestano sorprese sull'evoluzione dei prezzi al consumo, che rimane moderata nel complesso e influenzata da fattori stagionali in alcune sue componenti", ha affermato l'Ufficio Studi Confcommercio, aggiungendo che "i
rischi di deflazione sono quasi del tutto scongiurati e, all'opposto, non si intravedono potenziali accelerazioni dei prezzi tali da mettere in discussione la tenuta del potere d'acquisto delle famiglie consumatrici". Resta confermata l'indicazione prospettica di un'inflazione attorno all'1% nella media del 2016.
Più cautela invece viene espressa per il rapporto sull'
occupazione, che
"conferma la debolezza della ripresa in atto". Pur non mettendo in discussione la tendenza al miglioramento generalizzato delle performance economiche dell'Italia, il dato degli occupati è ancora inferiore al massimo di aprile 2008. "E' dunque necessario - sottolinea Confcommercio - rafforzare il processo di recupero attraverso una politica fiscale più decisa nel tagliare l'eccesso di carico fiscale che grava sulle imprese e sui cittadini italiani".