(Teleborsa) - Si infittisce la schiera di paesi che si sono attivati per rispondere alla minaccia portata da
Volkswagen all’ambiente, dopo l’esplosione dello
scandalo per manipolazione dei test sulle emissioni nocive dei suoi motori.
Negli
Stati Uniti, lo scandalo è emerso dopo i rilievi della Environmental Protection Agency. A seguito di questo il Dipartimento di Giustizia di New York e le autorità di regolamentazione, hanno avviato indagini penali.
In
Germania il Ministero dei Trasporti tedesco ha già predisposto una commissione d'inchiesta per analizzare il caso Volkswagen.
Nel
Regno Unito, l’Agenzia per la certificazione degli autoveicoli ha ordinato l’esecuzione di nuovi test di laboratorio e il successivo confronto con i dati sulle emissioni rilevati durante la normale circolazione stradale.
In
Svizzera è stata appena istituita una task force per avviare le prime indagini.
In
Italia le autorità di regolamentazione, sotto la supervisione del Ministero dei Trasporti, dovrebbero effettuare dei controlli spot su almeno 1.000 veicoli diesel. Il Ministro dei Trasporti,
Delrio, ha detto che le auto “incriminate” circolanti sulle strade italiane, dovrebbero essere circa un milione. Tutte Diesel Euro 5.
In
Francia è stato predisposto dalle autorità un controllo spot su almeno 100 auto diesel, volto a “garantire l'assenza di frode", come ha detto il ministro dell'Ambiente,
Ségolène Royal.
In
Corea del Sud il Ministero dell'Ambiente indagherà su 4/5000 modelli, tra cui Jetta, Golf e Audi A3. Se dovessero essere riscontrati problemi, il controllo sarà esteso a tutta la gamma diesel prodotta da Volkswagen,
In
Canada, l’ Environmental Agency indagherà su circa 100.000 vetture diesel Volkswagen e Audi.
Norvegia e
India stanno aprendo in questi giorni le indagini per frode contro Volkswagen.