(Teleborsa) - Il
governo britannico ha manifestato la chiara intenzione di
avviare una propria inchiesta sulle emissioni di CO2 degli autoveicoli, senza attendere le mosse dell’Unione Europea. Le prove di laboratorio, fatte su motori di qualsiasi tipo, verranno poi confrontate con i rilievi fatti
on the road.
L’agenzia britannica per la certificazione degli autoveicoli,
VCA, lavorerà con i produttori di automobili per
eseguire di nuovo tutti i test dopo lo scandalo che ha coinvolto la Volkswagen. Londra ha poi chiesto alla Commissione Europea di attivare un’inchiesta che passi al setaccio tutti i test svolti dall'industria automobilistica nel vecchio continente.
"Il nostro governo sta prendendo con molta serietà le inaccettabili manipolazioni di
Volkswagen”, ha detto il segretario dei trasporti britannico,
Patrick McLoughlin. “La mia priorità è quella di proteggere il pubblico, così andremo ad indagare per nostro conto cosa è andato storto, per evitare che si verifichi nuovamente in futuro”.
"
Abbiamo chiesto alla UE di condurre a livello europeo delle verifiche generali e se vi è la prova che anche le auto di Volkswagen vendute in Gran Bretagna abbiano subito delle manipolazioni sui test delle emissioni di CO2.
L’Italia era stata la prima ad annunciare un iter di verifica sul territorio nazionale. La Francia ha annunciato azioni analoghe in scia allo scandalo del costruttore tedesco, per controllare se anche le auto commercializzate in Francia siano state dotate del software per ingannare i test ufficiali.
Il capo economista della banca olandese ING,
Carsten Brzeski, ha avvertito che lo
scandalo Volkswagen potrebbe diventare la più grande minaccia per la crescita economica tedesca, se i consumatori perderanno la fiducia nelle sue macchine. "Tutto d'un tratto, la Volkswagen è diventata un elemento di rischio per la grande economia tedesca, più incisivo della crisi del debito greco”.