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Isis, l’esercito iracheno si ritira davanti alle milizie jihadiste

Politica
Isis, l’esercito iracheno si ritira davanti alle milizie jihadiste
(Teleborsa) - Due militari di alto grado, comandanti dell'esercito iracheno, sarebbero tra le cinque persone rimaste uccise in un attentato suicida avvenuto nei pressi della città di Ramadi.

Uno dei due, il Gen Abu Ragheef, era il vice comandante delle operazioni nella provincia di Anbar, ritenuta strategicamente importante.

La città di Ramadi, 100 chilometri a ovest di Baghdad, è controllata da tempo dalle milizie dello stato islamico.

La tv di stato irachena ha detto che la bomba è esplosa dopo che forze governative ne avevano intercettato il percorso e causato la morte, oltre che dei due alti esponenti militari, di almeno dieci persone e degli stessi attentatori.

La battaglia per riconquistare Ramadi è guidata dai militari regolari, dalla polizia sostenuta da milizie sciite, combattenti tribali sunniti con il supporto dei bombardamenti aerei della coalizione araba a guida americana.

La morte dei due alti militari dell'esercito ha suscitato grande scalpore a Baghdad, dove numerosi esponenti politici hanno reso loro omaggio e preso atto che quanto accaduto non farà altro che deprimere il morale delle forze armate governative impegnate nel contrastare l’Isis per liberare la città di Ramadi.

Il Segretario americano alla Difesa, Ashton Carter, ha commentato l’accaduto sottolineando, tra le altre cose, la scarsa volontà delle truppe irachene a sostenere scontri a fuoco con le milizie jihadiste, malgrado fossero stati in superiorità numerica. Il primo ministro iracheno, Haider al-Abadi, si è detto sorpreso dai commenti del Segretario di Stato USA, sottolineando che le sue truppe saranno in grado di reagire prontamente e condannando alla corte marziale i responsabili militari colpevoli di aver abbandonato le loro postazioni davanti all’avanzata dell’Isis.
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