(Teleborsa) - Il
crollo della Borsa di Shanghai e i timori per un un
marcato rallentamento della Cina stanno mettendo fortemente sotto pressione le quotazioni del petrolio.
Già fortemente indebolito, nei mesi scorsi, dalle speculazioni relative ad un eccesso di fornitura, l'oro nero ha accelerato la caduta dopo la
triplice svalutazione dello yuan da parte della Banca Centrale, chiaro segnale di come la stessa Pechino sia preoccupata dall'attuale congiuntura della seconda potenza al mondo.
In questo momento i
futures sulla qualità texana (Wti) in scadenza a ottobre stanno cedendo 1,55 dollari a 38,90 dollari al barile,
livello più basso da gennaio del 2009, mentre i
derivati sul Brent, stessa scadenza, stanno cedendo quasi 2 dollari a 43,53 dollari al barile.