(Teleborsa) - Il grosso della bufera è ormai alle spalle, non c'è dubbio. Ieri
la Grecia ha trovato la quadra con i creditori internazionali sul terzo piano di salvataggio in cinque anni, e con molta probabilità a breve riceverà la prima tranche di aiuti che permetteranno al travagliato Paese di ripagare alla Banca Centrale Europea un prestito da 3,4 miliardi di euro, in scadenza il 20 agosto.
Ma il condizionale è ancora d'obbligo, perché il bailout deve ricevere anche il via libera dei singoli Parlamenti nazionali dell'Eurozona e, soprattutto, di quello ellenico.
E potrebbe essere proprio quest'ultimo a creare tensioni. L'
ala più estremista di Syriza, il partito del Premier Alexis Tsipras,
ha promesso di opporsi in tutti i modi al piano elaborato a Bruxelles, descritto come un "cappio al collo del popolo greco".
Ad ogni modo, tra qualche ora si conoscerà il clima in seno a Parlamento e Governo ellenico. Tsipras ha infatti indetto per
domani una sessione di emergenza del Parlamento allo scopo di avviare immediatamente le operazioni di voto.