(Teleborsa) -
Il rialzo dei tassi statunitensi a settembre, ora, sembra più certo.
Secondo
Dennis Lockhart, presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, l'economia americana "è pronta" ad aumentare il costo del denaro. Solo un "peggioramento significativo" del quadro macroeconomico statunitense potrebbe far cambiare idea in merito al bisogno di una stretta il prossimo settembre, ha aggiunto Lockhart sottolineando che "è il momento appropriato per fare un cambiamento" di politica monetaria.
Il governatore della Fed, in un'intervista in esclusiva concessa al
Wall Street Journal, ha spiegato che "ci sono
segnali positivi dal fronte occupazionale", con il tasso di disoccupazione sceso a giugno al 5,3%, ben lontano dal picco del 10% raggiunto nel 2009. Ogni mese inoltre
sono stati creati in media 200.000 posti di lavoro quest'anno e 260mila nel 2014. Quanto al PIL, stima per il terzo e quarto trimestre "un miglioramento rispetto al secondo trimestre".
Lockhart è il secondo funzionario della Fed a sostenere il rialzo dei tassi a settembre. Nelle scorse settimane anche
James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, aveva detto l'economia americana è in "buona forma" e dunque può permettersi una stretta a settembre.
Lockhart quest'anno è membro votante del
Federal Open Market Committee, il braccio di politica monetaria della banca centrale guidata da Janet Yellen,
considerato centrista tra i governatori della banca centrale statunitense e capace di spostarne il consensus.