(Teleborsa) -
Restano al palo le quotazioni del petrolio, pur con qualche temporaneo recupero, confermandosi sotto la soglia chiave dei 50 dollari al barile. Oggi il
Light crude scambiato al Nymex
scambia a 49 dollari, in rialzo dello 0,45%, ma sempre attorno ai minimi dell'anno.
A causare la caduta dei prezzi è stato un
eccesso di offerta dai vecchi e nuovi produttori (lo shale statunitense), aggravata dal ripristino della produzione in diversi Paesi del cartello OPEC, come l'Iran,
dopo l'accordo sul nucleare.Intanto,
il presidente OPEC Abdallah E-Badri ha ammesso che il cartello "non è pronto" a ridurre l'offerta, che resta sulla soglia dei 30 milioni di barili confermata lo scorso giugno. La precisazione è giunta dopo l'incontro con il ministro petrolifero russo.
Il problema, in realtà, è piuttosto complesso, in una situazione tanto concorrenziale, in quanto
l'OPEC ha ormai perso la presa sui prezzi ed ogni riduzione dell'offerta andrebbe a scapito del cartello, venendo rimpiazzata dai concorrenti come Russia, Stati uniti e così via.