(Teleborsa) - La macroeconomia torna a dipingere un quadro nebuloso in Giappone, dopo
i segnali prevalentemente positivi emersi sul finire della scorsa ottava.
Le
vendite al dettaglio si sono confermate in ripresa a maggio, seppure con un tasso di espansione più contenuto
rispetto al boom di aprile, segnando un aumento del 3% dopo il balzo del 4,9% del mese precedente, che aveva seguito il crollo del 9,7% registrato a marzo. Il dato, reso noto dal Ministero del Commercio Internazionale e dell'Industria (METI), risulta
migliore delle attese degli analisti che erano per una crescita del 2,3%.
Le
vendite dei grandi magazzini, infine, hanno registrato un balzo del 6,2% (+5,3% livello adjusted) dal +9,5% precedente (+8,6% adjusted).
Male, invece, le vendite all'ingrosso, che segnano un decremento tendenziale del 4,2% dal +1,5% precedente e, di conseguenza, le
vendite totali, che hanno evidenziato un calo del 2%, dopo il +2,5% di aprile.
Ma le notizie meno incoraggianti giungono dall'
attività industriale, che torna a crollare dopo
la ripresa di aprile.
Secondo la stima preliminare del Ministero del Commercio Internazionale e dell'Industria giapponese (METI), nel periodo in esame l'indice destagionalizzato sulla produzione industriale è scivolato del 2,2% a 97,1 punti, dopo il calo dello 0,8% del mese
precedente. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che avevano previsto un calo dello 0,8%.
Su base annua la produzione è ora indicata in discesa del 4%.
Le
consegne sono calate dell'1,9% rispetto al mese precedente, mentre le scorte hanno registrato una variazione negativa dello 0,8%. La
ratio delle scorte si è attestata a +1,9.