(Teleborsa) -
Sarà fiducia anche per la riforma della scuola, dopo che il governo ha già sperimentato con successo questa strada per le altre riforme, inclusa quella
elettorale, alimentando le polemiche. IL provvedimento è arrivato in Aula solo mercoledì, senza attendere la conclusione dell'esame delle commissioni e generando un certo malumore.
Polemiche sono arrivate dai sindacati della scuola e dalla più ampia platea di interessati (studenti, famiglie ecc.), che non accettano lo
stop alla contrattazione.
La fiducia al Ddl scuola sarà votata oggi al Senato, ma è stato già fissato lo sbarco del provvedimento
a Montecitorio per il prossimo 7 luglio. La decisione de goveno Rernzi di porre la fiducia ha provocato l'ennesima frattura in seno alla maggioranza, che ha spinto anche
Stefano Fassina ad uscire dal Pd.
Il decreto sulla scuola prevede
100 mila assunzioni subito e lo slittamento della chiamata diretta, per consentire che il nuovo organico entri
in servizio già alla riapertura delle scuole a settembre, ma la
reazione dei sindacati è stata piuttosto dura, in quanto soi è fatot notare che lo stesso risultato si sarebbe raggiunto usando lo strumento del decreto.