(Teleborsa) - Gli investitori hanno deciso che
gli attuali rendimenti, per obbligazioni di lungo periodo, sono troppo bassi e quindi insostenibili per i propri investimenti. La percezione ha innescato una serie di
massicce vendite sui bond europei che nell’arco dell’ultima settimana ha eroso valore al debito dell’Eurozona per circa 142 miliardi di euro, delineando i tratti del
più grande sell off dall’ottobre del 1983.
Con
Bill Gross e il guru di DoubleLine Capital,
Jeffrey Gundlach, tra i più autorevoli, gli investitori stanno spingendo da tempo sulle
vendita di Bund, spingendo verso il basso l’ammontare del debito europeo a 5.750 miliardi di euro, come fa rilevare un report diffuso da
Bank of America - Merrill Lynch.
I
rendimenti tedeschi a 10 anni hanno messo a segno un grande rimbalzo, sui
segnali dell’inflazione europea che ha spinto gli operatori a ridimensionare la portata dell’
operazione di allentamento monetario messa in atto dalla BCE.
"I rendimenti dei bond avevano segnato livelli che qualsiasi investitore con una certa attitudine alla realtà degli investimenti, avrebbe ritenuto improponibili per obbligazioni a lungo termine”, ha detto Peter Jolly, capo dell’ufficio ricerche della National Australia Bank. "Secondo il mio modo di vedere è irragionevole che, proprio perché la BCE sta comprando obbligazioni, i rendimenti debbano per forza essere bloccati sui minimi”.
Il
rendimento del decennale tedesco è salito di 20 punti base in due giorni, per chiudere allo 0,37% di giovedì 30 aprile, da un inedito 0,049% raggiunto il 17 aprile.
“Il programma di Quantitative Easing da 1.100 miliardi di euro, messo in atto dalla BCE, a queste condizioni di rendimento motiva gli investitori a stare alla larga dai titoli governativi dell’euro zona”, ha detto Steven Wieting, strategist per gli investimenti globali presso la divisione di Private Bank a
Citigroup.