(Teleborsa) -
La Camera ha concesso anche la terza fiducia alla legge elettorale, dopo aver votato stamane la "seconda" e
ieri la "prima", che riguardava l'articolo 1. La votazione, stamattina verteva sull'articolo 2, senza emendamenti, ed è passata con
350 sì e 193 no. La votazione di oggi pomeriggio che verteva sull'articolo 4 è passata con
342 sì, 15 no ed un astenuto. Opposizioni assenti per la terza votazione.
A questo punto la strada è tutta in discesa per l'
Italicum di Matteo Renzi, che ha già incassato tre fiducie e tolto di mezzo le due pregiudiziali di costituzionalità.
La votazione finale sarà lunedì prossimo in serata.
Bagarre in Aula ieri all'approvazione della prima fiducia, perché alle forze dell'opposizione si sono uniti o
"contestatori" del Pd: 38 i deputati che non hanno voluto votare, fra cui Roberto Speranza, Guglielmo Epifani, altri nomi di spicco fra i Dem, come Pier Luigi Bersani e Rosi Bindi, oltre all'ex Premier Enrico Letta. Al di fuori del Pd, i più agguerriti erano i deputati di Sel, che hanno accolto il voto esibendo una fascia nera a lutto sul braccio.
La legge nota come
Italicum ha però prodotto un
a spaccatura anche in seno ai contestatori, convincendo parte dei frondisti (una cinquantina) ad accettare l
'aut aut di Matteo Renzi, il quale aveva dichiarato in una intervista "Se l'Italicum non passa il governo va a casa". Il Premier ha anche giustificato la decisione di porre la fiducia sulla legge elettorale (piuttosto insolita ed attuata solo in epoca fascista) come un "un gesto di serietà verso i cittadini".
Intanto, Renzi ha accolto il primo voto di fiducia con una certa soddisfazione, ringraziando il parlamento per l'appoggio via Twitter, ma ricordando che "la strada è ancora lunga". Anche il
Ministro per le riforme Maria Elena Boschi si è mostrata molto soiddisfatta, affermando che
"i numeri della votazione sono in linea con le altre fiducie".