(Teleborsa) - La Grecia si sta arrampicando sui muri pur di mettere insieme denaro sufficiente a pagare i propri pensionati e i dipendenti, dopo che
i ministri delle finanze dell'area dell'euro, riuniti venerdì in Consiglio, hanno posto il veto sull’erogazione dei fondi di emergenza, affinché non vengano soddisfatti strutturalmente i termini di salvataggio.
Lo Stato più indebitato d'Europa
utilizzerà quindi i depositi dei governi locali, come le città e i comuni, insieme ad altri fondi, per far fronte agli impegni finanziari di fine mese, per un totale di pagamenti di oltre 1,5 miliardi di euro.
In questo modo si rischia di azzerare le riserve di liquidità, dopo che le famiglie e le società hanno ritirato quasi 1,3 miliardi di euro di risparmi, settimana scorsa.
La Grecia ha lottato per far sbloccare gli aiuti, cercando di trovare un accordo con i vertici europei per far estendere il suo programma di salvataggio.
Il governo greco ha più volte espresso la convinzione che un accordo era imminente, ma l’Europa l’ha sempre respinto, giudicando adeguato il
programma riformatore pianificato dal Tsipras.
Nessun passo in avanti è stato quindi fatto nel merito, anche se il
ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha detto che le parti stavano convergendo su importanti punti in comune.
Sembra comunque che la strategia di Tsipras, conflittuale verso i diktat dell’Unione e sbandierata in campagna elettorale, stia evaporando. I sondaggi dicono che il supporto popolare alla linea intransigente del governo greco è scesa al 46%, dal 56% del mese scorso.