(Teleborsa) - C'è un leggero ottimismo in più nell'ultimo
World Economic Outlook del
Fondo Monetario Internazionale, il rapporto sull'economia globale pubblicato nell'ambito delle riunioni primaverili.
L'organizzazione con sede a Washington ha infatti
migliorato le stime sulla crescita dell'Eurozona per l'anno in corso e quelle sulla crescita globale per il 2016.
Anche la view sull'Italia è, un po' a sorpresa,
più positiva rispetto alla stima precedente. Gli Stati Uniti, invece, rallenteranno un po' il passo pur conservando una crescita invidiabile.
Nel dettaglio, nel 2015 l'
economia globale dovrebbe registrare un PIL del 3,5%, come indicato nell'aggiornamento precedente, dunque in lievissima crescita rispetto al +3,4% segnato nei due anni precedenti. Nel 2016, invece, le previsioni sono per un +3,8%, lo 0,1% in più rispetto ai calcoli precedenti del Fondo. A far da traino saranno le
economie avanzate, viste espandersi del 2,4% (stima invariata sia per il 2015 sia per il 2016) grazie anche al calo del greggio.
Le
economie emergenti e in via di sviluppo invece subiranno un rallentamento della crescita, vista a un +4,3% nel 2015 e a un +4,7% nel 2016 da un +4,6% nel 2014.
In generale, Secondo il Fondo Monetario i
rischi alla crescita globale sono ora più bilanciati rispetto a sei mesi fa, ma continuano a puntare al ribasso.
Quanto all'
Eurozona, per quest'anno è attesa un'espansione dell'1,5%, lo 0,3% in più rispetto alle stime dello scorso gennaio. Il dato si confronta con il +0,9% del 2014 e il -0,5% del 2013. Per il 2016 è previsto invece un +1,6%, lo 0,2% in più sempre rispetto ai calcoli di inizio anno. Le stime sono state migliorate grazie ai bassi prezzi del greggio, ai bassi tassi di interesse, al deprezzamento dell'euro e allo spostamento verso una politica fiscale generalmente neutra.
Più ottimismo anche sull'
Italia, per la quale il Fondo stima ora un PIL dello 0,5% nel 2015 e dell'1,1% nell'anno successivo, rispettivamente lo 0,1 e lo 0,3% in più rispetto all'aggiornamento effettuato lo scorso gennaio. Questa revisione al rialzo è più consistente di quella operata sull'insieme dell'economia globale.
La disoccupazione scenderà fino al 12,3% l'anno prossimo, il surplus delle partite correnti negli scambi con l'estero si manterrà consistente. Solo l'inflazione stenterà a decollare.
Per quanto riguarda gli
Stati Uniti, l'FMI ha tagliato le stime di crescita sia per quest'anno che per il prossimo. Il PIL è atteso ora al +3,1% sia nel 2015 che nel 2016 mentre le precedenti stime erano più alte rispettivamente dello 0,5% e dello 0,2%.
Secondo l'Organizzazione la
Federal Reserve dovrebbe iniziare ad alzare i tassi di interesse nella seconda metà del 2015.
Sempre restando in tema di
Banche Centrali, il Fondo stima che nel
Regno Unito la normalizzazione monetaria non dovrebbe scattare prima di metà 2016. In
Eurozona e in
Giappone la policy resterà "molto accomodante" ancora a lungo.