(Teleborsa) - Tornano le vendite sul petrolio dopo il rally della vigilia che ha portato l'oro nero a mettere a segno un guadagno di sei punti percentuali.
A far scattare gli acquisti, oltre a qualche fisiologica ricopertura, sono stati i segnali di rafforzamento della domanda asiatica e le aspettative secondo cui il mercato non sarà immediatamente inondato dal greggio iraniano in scia agli
accordi sul nucleare.
In questo momento i
futures sul Wti in scadenza a maggio cedono 44 centesimi a 51,70 dollari al barile, mentre i
derivati sul Brent, stessa scadenza, lima 18 centesimi a 57,94 dollari al barile.
Secondo gli economisti, i dati iniziali sulle scorte che verranno diffusi oggi dall'American Petroleum Institute (API) orienteranno i prezzi per il resto della settimana. Platts prevede, relativamente alla settimana al 3 aprile, un aumento delle scorte di greggio di 3 milioni di barili.
Goldman Sachs ha invece scritto in un rapporto che la produzione di petrolio di breve periodo e l'andamento delle maggiori raffinerie suggeriscono una diminuzione degli stock nelle settimane a venire.