(Teleborsa) -
Lo sbarco in Borsa di Poste Italiane dovrà attendere ancora qualche tempo. Il numero uno della società che gestisce i servizi postali,
Francesco Caio, ha ribadito in una intervista a Il Sole 24 Ore che la società è
pronta al debutto entro il 2015, ma l'avvio dell'iter di privatizzazione è subordinato alla
riforma del settore dei recapiti.Secondo Caio, tale riforma è "essenziale non solo per la privatizzazione ma per la sostenibilità del business", giacche il settore recapiti ha pesato molto sui
conti del 2014 (utili e margini).
L'Authority per le comunicazioni dovrebbe decidere proprio oggi in merito alla riforma in questione, che è stata chiesta da Poste Italiane, proprio per il suo impatto sulla redditività.
Il settore recapiti - ha spiegato il manager - ha
chiuso il 2014 con un rosso a livello di utile operativo di 500 milioni, che si confronta con un utile di 300 milioni a fine 2013, a causa della contrazione dei ricavi dovuta al calo della corrispondenza e dei minori contributi pubblici per 100 milioni.