(Teleborsa) - I
colloqui tra il Governo greco e la Troika (FMI-BCE-UE) sono al settimo mese e stanno proseguendo per arrivare all’
erogazione dei fondi di salvataggio. Tuttavia la situazione di stallo rischia di far cadere il paese ellenico nel vortice della recessione o, se i colloqui dovessero subire uno stop, anche in un
possibile default nel giro di poche settimane.
La Grecia ha bisogno di rifinanziarsi per rimborsare circa 6,5 miliardi di euro, tra debito e interessi, entro le prossime tre settimane.
Allo stato attuale il bilancio greco prevede un disavanzo di 2,1 miliardi di euro di cassa a marzo. Una diminuzione delle entrate fiscali ha però provocato un buco di cassa di 217 milioni di euro nel solo mese di gennaio, facendo deragliare gli obiettivi di bilancio.
Persa la possibilità di avere accesso al mercato, l’unica ancora di salvezza della Grecia sono i prestiti di emergenza concessi dagli Stati dell’Eurozona e dal Fondo monetario internazionale. La mancanza di garanzie per l’accordo sulla erogazione degli aiuti economici e il protrarsi della situazione hanno innescato una
carenza di liquidità, sollevando dubbi sulla solvibilità del paese, così come sulla sostenibilità della sua ripresa economica.
"Non c'è possibilità che lo scontro tra Grecia e l’Eurozona non influenzerà l'economia europea nei prossimi mesi", ha detto
Haris Theoharis, deputato del partito greco “Il Fiume” ed ex segretario del Ministero delle Entrate. "Ogni investimento è stato messo in attesa, in attesa del risultato dei colloqui".
Il
ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha detto che il paese ha un piano alternativo per superare questa crisi di liquidità e arrivare al finanziamento europeo di questo mese. "Andiamo avanti con i negoziati con ottimismo e con una buona preparazione al riguardo, credo però che a breve non ci saranno sviluppi”, ha detto Varoufakis ad Atene.