(Teleborsa) - La continua discesa dei prezzi del petrolio alimenta i
timori per l'impatto sulle economie dei Paesi produttori di greggio tanto che l'Opec potrebbe convocare una riunione di emergenza.
I prezzi del greggio sono protagonisti oggi di un nuovo scivolone, reduci da una settimana in ribasso, e lasciano ipotizzare un
meeting straordinario da parte dell'Opec.
Secondo quanto scrive il
Financial Times i membri del cartello dei Paesi produttori di greggio hanno discusso tale possibilità, nel caso in cui le quotazioni continuassero a diminuire.
Il quotidiano cita il
ministro del petrolio della Nigeria, Diezani Alison-Madueke, che parla tre mesi dopo che l'
Opec ha deciso di lasciare invariata la produzione a 30 milioni di barili al giorno nonostante il forte deprezzamento delle quotazioni in atto da metà giugno. La mossa di allora, dettata dall'
Arabia Saudita e gli alleati del Golfo, ha segnato una
brusca deviazione della strategia tradizionale dell'Opec di adeguare i livelli produttivi per mantenere alti i prezzi.
L'obiettivo principale ora dell'Opec è
difendere la sua quota di mercato nonostante il drastico calo dei ricavi.
"Quasi tutti i paesi Opec, fatta eccezione forse per il blocco arabo, sono molto a disagio", ha detto al Financial Times,
Alison-Madueke, presidente del Cartello. "Se i prezzi continueranno a calare è molto probabile che sarò costretta a indire un meeting straordinario dell'Opec nelle prossime sei settimane circa. Stiamo già parlando con i Paesi membri".
Nel frattempo, il contratto di aprile sul Light Crude (WYI) segna un calo dello 0,83% a 49,09 dollari al barile, mentre il Brent cede lo 0,93% a 58,3 dollari.