(Teleborsa) - Non si è fatta attendere la
riposta dell'Egitto al massacro di concittadini avvenuto in Libia, mentre in Italia prosegue il
dibattito in seno al Governo sull'opportunità di un intervento militare.
La televisione di Stato egiziana ha riferito di una serie di
raid aerei contro alcuno obiettivi dell'Isis in Libia all'indomani della diffusione, da parte dei terroristi, di un video che mostrava la
decapitazione di 21 cristiani copti egiziani.
L'attacco ha distrutto accampamenti del califfato, siti di addestramento e depositi di armi.
Al raid ha
partecipato anche l'aviazione libica, con il comandante Saqer al-Joroushi che ha dichiarato alla TV
al-Arabiya: "tra oggi e domani ci saranno altri attacchi aerei in coordinamento con l'Egitto".
Intanto il Presidente francese
Francois Hollande ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi sottolineando l'importanza di una
riunione del Consiglio di Sicurezza e chiedendo alla comunità internazionale nuove misure per arginare l'avanzata dell'Isis in Libia.
Questo mentre in Italia
si discute sulle prossime azioni di contrasto al terrorismo alla luce delle
nuove minacce del califfato.
In occasione di un intervento al Tg5 il Premier
Matteo Renzi ha dichiarato: "non è il momento per l'intervento militare. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare".
Il Premier ha poi aggiunto: "la visione del governo è una sola, ossia attendere che il Consiglio di sicurezza dell'ONU lavori più convintamente sulla Libia. La forza delle Nazioni Unite è decisamente superiore a quella delle milizie radicali".