(Teleborsa) - Questa volta non si è trattato di una
veloce sortita in intraday come avvenuto a fine novembre (la
notizia fece comunque il giro del mondo).
Da ieri
Apple è entrata ufficialmente nel
club delle società con una capitalizzazione di mercato superiore ai 700 miliardi di dollari. Un club piuttosto esclusivo, visto che nessun'altra azienda quotata può vantare tali numeri.
Il titolo della Mela Morsa ha chiuso le contrattazioni a
122,02 dollari, cosa che ne ha catapultato il valore totale a quota
710,8 miliardi di dollari, più del PIL della Svizzera.
Impossibili i paragoni con altri colossi della Corporate America, che pure non hanno nulla da invidiare al gioiello fondato da Steve Jobs.
Microsoft, seconda maggiore società USA, ha una capitalizzazione di mercato di "soli" 347,5 miliardi di dollari.
Qualche altro numero? Apple è
maggiore di Google,
Samsung Electronics, HTC,
BlackBerry,
Lenovo,
Hewlett-Packard,
Sony e altre società minori
messe insieme.
Dall'
IPO, avvenuta nel dicembre del 1980, il valore societario è salito del 50,8% mentre i titoli hanno guadagnato il 23,6%.
Tutto merito del geniale Steve Jobs,
scomparso prematuramente nel 2011 con gran rammarico di quanti pensavano che dopo la sua morte la società californiana sarebbe caduta in disgrazia
? No, anche il suo successore
Tim Cook ha grandi meriti. Lo dicono i numeri: le azioni Apple hanno avuto un ROE (ritorno) del 141% dal
giorno della sua nomina, il 24 agosto del 2011, mentre la capitalizzazione è cresciuta del 104%.
Decisamente in secondo piano, seppure importante, l'annuncio di un'alleanza con
First Solar per costruire un mega parco solare a Monterey, in California.
Perché Apple ora si sente anche "green" e vuole sbarcare nel settore delle energie rinnovabili.