(Teleborsa) -
Iraq e
Iran, insieme all’
Arabia Saudita, insistono nel
tagliare i prezzi del greggio venduto sul mercato asiatico comprimendo ulteriormente il prezzo fin sui minimi da dieci anni. Questo evidenzia l’aggressiva volontà dell’Opec di riguadagnare quote di mercato perse per l’intensificarsi della produzione petrolifera americana.
Il
petrolio iracheno, il
Basrah light, sarà venduto a 4,10 dollari al barile sotto il benchmark medio orientale, il più basso dall’agosto 2003, lo hanno comunicato le autorità irachene.
Il
National Irvanian Oil Co. ha abbassato il prezzo ufficiale di vendita del greggio, per marzo, con uno sconto di 2,10 dollari al barile, il più basso dal 2000.
I tagli arrivano dopo che l'
Arabia Saudita, il più grande esportatore greggio, ha ridotto i prezzi in Asia la scorsa settimana, portandoli al livello più basso dal 2001.
L’Opec, l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, ha
lasciato invariati gli obiettivi di vendita dei suoi membri, scegliendo di competere sulle quote di mercato nei confronti dei
produttori “shale”, piuttosto che sostenere i prezzi.
"Questo è un tentativo da parte di alcuni grossi produttori di proteggere le quote di mercato”, ha dichiarato Sarah Emerson, manager di ESAI Energy, società americana di ricerca e consulenza indipendente.