(Teleborsa) - Retribuzioni ai minimi da oltre un trentennio in Italia. Secondeo gli ultimi dati Istat, le
retribuzioni contrattuali orarie a dicembre sono rimaste invariate rispetto al mese precedente e mostrano un aumento dell'1,1% nei confronti di dicembre 2013.
Nella media del 2014 la retribuzione oraria è cresciuta dell’1,3% rispetto all’anno precedente, tasso di crescita minimo dal 1982.
Con riferimento ai principali macrosettori, le retribuzioni registrano un incremento tendenziale dell’1,3% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione, dove gli aumenti salariali restano congelati.
I settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%), gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (3,3%), tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Alla fine di dicembre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 55,5% nel totale dell’economia e del 42,4% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 37,3 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 21,7 mesi per quelli del settore privato.