(Teleborsa) - Non giungono buone notizie per la Russia che per la prima volta dal 2009, vede la frenata della crescita economica.
Il PIL del mese di novembre, si mostra in calo dello 0,5% su base annuale, per la prima volta da ottobre 2009. A pesare spiega il report governativo, il rallentamento in diversi settori in particolare servizi, risorse minerarie, e il calo del settore costruzioni.
Che non sia un buon momento per il Paese, lo hanno dimostrato diversi dati economici, ultimo in ordine cronologico,
il PMI manifatturiero che si è portato in zona contrazione .
Il Paese poi ha continuato a subire le pressioni inflazionistiche, a causa del collasso del rublo, e ad altri innumerevoli fattori tra cui il crollo dei prezzi del petrolio, dovuto anche all'
immobilismo dell'OPEC alle
sanzioni imposte alle imprese russe a causa della crisi ucraina.
Solo la scorsa settimana il ministro delle finanze Anton Siluanov aveva preventivato per il paese una contrazione del 4% con un prezzo del petrolio intorno ai 60 dollari al barile e un rapporto defict/pil al 3%.