(Teleborsa) - I commercianti anche quest'anno attendono con ansia la stagione dei
saldi invernali, che in genere frutta tra i 5,5-6 miliardi di euro, visto che il perdurare della crisi economica che attanaglia il Paese ormai da tempo li ha messi alle strette.
I negozianti sperano così di recuperare parte delle vendite che non sono riusciti a ottenere nei mesi precedenti, anche a causa di una situazione climatica anomala, con temperature eccessivamente elevate rispetto alle medie stagionali, che ha disincentivato i consumatori dagli acquisti di capi invernali.
Quest’anno l’avvio dei saldi è stabilito, nella maggioranza delle Regioni, per il
5 gennaio, comunica
Federdistruzione, spiegando però che il lunedì rappresenta un elemento di penalizzazione per l’inizio delle vendite di fine stagione, in quanto potrebbe ridurre le vendite del fine settimana immediatamente precedente (quello di sabato 3 e domenica 4 gennaio) e farebbe partire senza la necessaria spinta i saldi stessi.
Proprio per questo l'organismo di rappresentanza della distribuzione moderna chiede che la data di inizio saldi venga anticipata al 3 gennaio, calcolando che storicamente nel primo fine settimana si fatturano 1,1-1,2 mld di euro, pari al 20% del totale, stimando altrimenti una perdita di fatturato tra i 500 e i 600 milioni di euro, che rischierebbe di non essere recuperata in seguito proprio per la mancata spinta iniziale e per il perdurare della grave crisi economica.