(Teleborsa) - Duro giudizio della Corte europea verso il
fisco italiano che, a quanto pare,
discrimina fra le vincite ai casinò, a danno di quelli all'estero ed a vantaggio di quelli italiani.
Il caso è stato trasmesso alla Corte, che ha sede in Lussemburgo, dalla Commissione tributaria provinciale di Roma, la quale aveva contestato a due giocatori d'azzardo l'omessa dichiarazione in denuncia dei redditi di varie vincite ottenute in case da gioco all'estero. Infatti, secondo la normativa fiscale italiana, le
vincite sono esonerate dall'imposta sul reddito solo se realizzate in case da gioco italiane, già tassate con l'imposta sugli intrattenimenti, mentre quelle realizzate all'estero avrebbero comunque soggette al pagamento dell'imposta sui redditi.
Secondo il parere della Corte UE, dunque, la normativa italiana avrebbe prodotto una
disparità di trattamento fiscale tale da condizionare le scelte dei giocatori d'azzardo e dissuaderli dal frequentare casinò all'estero. La discriminazione, dunque, sarebbe evidente e non verrebbe cancellata dall'imposta sugli intrattenimenti, che non viene considerata analoga a quella sui redditi.
Il diverso trattamento fiscale contrasterebbe così con l'uniformità di trattamento in UE, nel campo della prestazione di beni e servizi, compromettendo la libera concorrenza.