(Teleborsa) - L'Italia si conferma
tecnicamente in recessione in quella che potrebbe diventare un
triple dip, ossia una terza ricaduta in recessione dopo i timidi segnali di ripresa intravisti a fine 2013.
Secondo le ultime rilevazioni dell'ISTAT, nel 2° trimestre del 2014 il PIL tricolore è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% nei confronti del secondo trimestre del 2013.
Questi numeri, spiega l'Ufficio Nazionale di statistica, sono coerenti con le nuove stime annuali, espresse in Sec 2010. Tuttavia, se confrontati con la stima di fine agosto riferita ai conti in Sec 1985, si nota la revisione al ribasso sul base tendenziale. In quel caso, infatti, il PIL era indicato in contrazione dello 0,2%.
Da rilevare che il 2° trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto all'analogo periodo dello scorso anno.
La variazione acquisita per il 2014 è invece pari a -0,3%.
Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali sono cresciuti dello 0,1% mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato una flessione dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dello 0,8% e le esportazioni dell'1,1%.
Nessun settore si salva dal segno meno. Tra quelli più colpiti si segnalano l'industria e l'agricoltura.