(Teleborsa) - Si prospettano tempi difficili e impegnativi per il Governo centrale spagnolo. Sembra infatti che la Catalogna, complice anche l'euforia generata dal
Referendum in Scozia (dove, però,
hanno vinto i "no" alla separazione) sia assolutamente decisa a
chiedere a Madrid di poter camminare da sola.
Tanto decisa che sabato scorso il Presidente del Parlamento regionale catalano,
Artur Mas, ha firmato l'atto di convocazione formale di un
Referendum per il prossimo 9 novembre in occasione del quale i 5,4 milioni di cittadini della ricca regione iberica saranno chiamati a decidere se rimanere dipendenti dal Governo centrale o diventare uno Stato completamente autonomo.
Ignorati, dunque, gli
appelli di incostituzionalità del Premier Mariano Rajoy, che ha convocato in gran fretta un Consiglio dei Ministri straordinario per oggi.
Ieri, inoltre, la vice di Mas, Joana Ortega, ha detto che la consultazione è regolare e costituzionale e che le autorità stanno già preparando oltre 10 mila urne elettorali e sei milioni di schede.
Ovvio che Madrid non se ne sarà con le mani in mano. La regione capitanata da Barcellona è il cuore dell'economia della Spagna. Perderla sarebbe gravissimo.