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Poste corre verso la quotazione "senza fretta". In arrivo il piano

Economia
Poste corre verso la quotazione "senza fretta". In arrivo il piano
(Teleborsa) - Poste si riorganizza, in vista della prossima quotazione in Borsa, inclusa nel pool di privatizzazioni deciso dal governo. Non c'è ancora un timing per la quotazione, ha detto il numero uno di Poste Francesco Caio, perché in questi giorni si stanno ancora scegliendo gli advisor.

Si tratta di passi preliminari e propedeutici allo sbarco sul mercato, che includono anche un piano industriale in via di definizione, che costituirà il biglietto da visita del roadshow.

Innanzi tutto, l'AD di Poste ha ridisegnato completamente il management, includendo quattro dirigenti esterni nei ruoli chiave. Fra i nuovi acquisti anche Anna Pia Sassano, la dirigente dell'Agenzia delle Entrate che rappresenta la madrina della fatturazione elettronica nella PA.

Nelle prossime settimane - conferma Caio - sarà presentato anche il nuovo piano industriale, che potrebbe includere, stando alle indiscrez9oni, un rafforzamento dei servizi bancari dle BancoPosta, la possibile messa in vendita della Banca del Mezzogiorno, un ridisegno dei vari prodotti a favore dell'efficienza e della qualità ed una riduzione dei costi operativi.

Per la quotazione non c'è fretta e potrebbe anche slittare al primo trimestre del 2015, anche se gli studi legali coinvolti delle Poste e del Tesoro stanno preparando le carte che devono essere ultimate entro la fine dell'estate. "La privatizzazione di Poste Italiane e' un progetto di grande rilevanza strategica e finanziaria per il Paese", ha ricordato Caio, citando la "dimensione del gruppo ed il suo ruolo di infrastruttura essenziale nel tessuto sociale, economico e finanziario italiano".

"La quotazione - ha ricordato - va dunque realizzata al meglio nell'interesse dell'azionista Stato, dei futuri investitori e di tutto il Paese per le ricadute finanziarie, industriali e di immagine che avrà' anche sui mercati internazionali".

Intanto, si è riunito oggi il CdA di Poste, per valutare il dossier Alitalia, di cui la compagnia ha una quota del 19,48%, alla luce dei recenti sviluppi della trattativa con Ethiad.
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