(Teleborsa) - Se uno Stato non paga i suoi debiti e, per di più, ultimamente non è più tanto amico, perché continuare a fargli sconti? E' quello che ha pensato
Gazprom, il gigante petrolifero di Stato russo, simbolo del braccio di ferro tra Mosca e Kiev. La società che, come noto, ha un
enorme credito con l'Ucraina, ha deciso di usare le maniere forti.
Dopo aver annunciato la
cancellazione dello sconto sul gas da circa 400 a 268,5 dollari per mille metri cubi, ha rincarato la dose annunciando oggi
l'aumento della tariffa a 385,5 dollari per mille metri cubi.
Il ritocco sarà effettivo a partire da oggi, ha fatto sapere l'Amministratore Delegato di Gazprom,
Alexei Miller, aggiungendo che il vecchio sconto non può più essere più applicato.
Poi il manager ha ricordato la morosità del cliente: "l'Ucraina non è riuscita a rispettare i suoi impegni a pagare il suo debito di gas per il 2013, e non vi è alcun pagamento al 100% per le forniture di corrente.
Il debito ha raggiunto 1,711 miliardi dollari", ha detto Miller.