(Teleborsa) - Si fa sempre più intricata la crisi in Crimea dopo che
il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha avvertito che il conflitto con la Russia è entrato ormai un una "fase militare", il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha confermato questa tesi ribadendo come in atto ci sia "un'aggressione militare" da parte della Russia. Rasmussen lancia l'allarme per la comunità euroatlantica, per la NATO e per tutti quelli che sono impegnati nella difesa di un'Europa libera e pacifica".
Intanto, l'Ucraina ha deciso di richiamare i militari stanziati in Crimea come precisato dal segretario del consiglio di sicurezza Andriy Parubiy che ha anche annunciati che l'Ucraina chiederà alle Nazioni Unite di dichiarare la Crimea zona demilitarizzata, anche se le azioni militari si susseguono dopo che soldati russi hanno occupato "con la forza" due basi militari ucraina nella Crimea occidentale, come annunciato da portavoce del ministero della Difesa di Kiev citato dall'agenzia Unian, mentre stamane l'assalto miliziani filo-russi hanno preso d'assalti il quartier generale della Marina Militare ucraina a Sebastopoli.
La comunità internazionale rimane a guardare indignata minacciando
sanzioni e
sospendendo il G8 previsto in Russia anche se il Presidente Barack Obama ha escluso un "intervento militare." Non abbiamo intenzione di dare inizio a un intervento militare in Ucraina", ha spiegato Obama, in un'intervista con la KNSD, una tv di San Diego. "Quello che ci accingiamo a fare è mobilitare tutte le nostre risorse diplomatiche per assicurare una forte coalizione internazionale in grado di inviare un messaggio chiaro sul fatto che l'Ucraina debba decidere del suo destino".