(Teleborsa) - Il TAR della Sicilia mette in mora il Ministero dell'Istruzione, per aver dato ad uno studente con un forte handicap meno ore di sostegno di quanto previsto dal Piano Didattico Pesonalizzato, vale a dire 18 ore settimanali. La sentenza del giudice amministrativo, che costituisce un importante precedente in tempi di crisi (e di tagli al personale docente) afferma che "va garantita la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione di vita normale".
La normativa vigente, infatti, prevede per gli studenti con "disabilità gravi" certificate un rapporto di 1:1 con l'insegnante di sostegno, in modo da rendere effettiva la frequenza scolastica, che altrimenti sarebbe impossibile.
Il risultato? Una multa piuttosto salata per il Miur, responsabile della gestione scolastica a livello centrale e locale, che dovrà pagare mille euro per ogni mese in cui tale rapporto di esclusività con l'insegnante di sostegno è venuto meno.
"Ancora una volta il Ministero dell'Istruzione si rende protagonista di riduzioni immotivate del sostegno", commenta Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, spiegando che le ore di sostegno attivate dal Ministero e la quantità di docenti specializzati nell'insegnamento ai disabili, non sono sufficienti a coprire il reale fabbisogno.