(Teleborsa) - E' durata poco l'illusione che una forte stretta di politica monetaria potesse frenare l'emorragia di lire turche che sta seriamente preoccupando Ankara.
I timori per il
rallentamento dell'economia cinese e l'avvio del
"tapering", che lascia il sistema orfano della preziosa liquidità immessa mensilmente dalla Federal Reserve, stanno causando un vero e proprio choc a molti Paesi emergenti.
Le due principali vittime dopo l'India, la cui
rupia era stata messa sotto pressione questa estate sono in questo momento la
Turchia e la Russia.
Sia la lira che il rublo si stanno pericolosamente deprezzando. La prima scambia in questo momento a 3,059 contro l'euro, mentre la divisa russa viaggia a 47,9244, in prossimità del minimo storico.
Ieri sera, in una riunione straordinaria, la Banca Centrale turca ha
quasi raddoppiato i tassi di interesse nel tentativo di fermare l'emorragia della divisa domestica e porre un freno all'inflazione. La mossa ha tuttavia prodotto un effetto temporaneo sulla lira che, dopo aver guadagnato il 4% in poche ore, è tornata a scendere.
Anche il
rand sudafricano sembra in difficoltà. Oggi la Banca Centrale del Sudafrica ha alzato i tassi di interesse dal 5 al 5,5%, primo incremento dal giugno del 2008.