(Teleborsa) - Arriva l'atteso pacchetto "clima-energia" della Commissione europea, che come anticipato, rivede al rialzo il target di riduzione dlele emissioni nocive (CO2), allungando l'ìarco temporale di un decennio al 2030. Di recente, il piano è stato
criticato dagli industriali italiani, in una lettera inviata al Premier Enrico Letta, in cui si sono messe in luce le criticità.
Il piano "20-20-20", che prevedeva il 20% di riduzione dei gas serra ed il 20% in più di energie rinnovabili entro il 2020, è stato
aggiornato sino al 2030, ma con un target del 27% di rinnovabili e di riduzione della CO2 del 40% rispetto ai livelli del 1990 (il doppio rispetto al precedente obiettivo). Non sono stati fissati, invece, nuovi target di efficienza energetica, che verranno trattati in una direttiva apposita, entro fine anno.
Il pacchetto "clima-energia" europeo si tradurrà in appositi piani nazionali di attuazione, che verranno coordinati da Bruxelles, nell'ambito di un approccio comune.
Riformato anche il mercato europeo dei diritti di emissione (ETS). La Commissione europea ha proposto un meccanismo di stabilizzazione automatico, mediante creazione di una riserva, a partire dal 2021, basato su precisi calcoli matematici e sui volumi scambiati.
Soddisfatto il Presidente della Commissione europea
Jose Manuel Barroso, che ha parlato di "obiettivo particolarmente ambizioso", mettendo l'accento anche sull'importanza di avere una politica energetica unica europea, anche per il rilancio della competitività. Per Barroso, un mercato interno dell'energia potrebbe tradursi in 40-60 miliardi di risparmi.
Intanto, il commissario europeo per l'azione sul clima, Connie Hedegaard, ha voluto mettere a tacere le critiche, sottolineando che il nuovo target, non solo è un "obiettivo ambizioso", ma costituisce anche l'obiettivo più efficace in materia di costi per l'UE.
Bruxelles non si è limitata solo a presentare i nuovi obiettivi riguardo il cima e l'energia, ma ha anche
varato una strategia industriale in grado di far raggiungere al manifatturiero il 20% del PIL entro il 2020 (oggi conta per il 15,1%). La strategia passa per lo sviluppo delle auto verdi, delle ecocostruzioni, del turismo e molto altro. Per questo motivo verranno messi a disposizione 150 miliardi, di cui: 100 mld di fondi strutturali, 40 mld dal programma Horizon 2020 e 10 mld dal Cosme.