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Banche, mai più casi Lehman. Ok dell'Ecofin ai fallimenti controllati

Economia
Banche, mai più casi Lehman. Ok dell'Ecofin ai fallimenti controllati
(Teleborsa) - Mai più casi Lehman, mai più Stati e contribuenti che salvano le banche dal fallimento. Passa all'Ecofin, dopo oltre 12 ore di trattative, l'accordo sul meccanismo unico di gestione delle crisi bancarie, già battezzato come "meccanismo di fallimento controllato", che si abbinerà al meccanismo unico di vigilanza coordinato dalla Banca Centrale Europea.

Si tratta del secondo step che porterà i Paesi dell'Euro all'unione bancaria.

Come funziona? Innanzitutto, nascerà un Board unico di risoluzione (SRB) composto dalle autorità nazionali. Sarà questo Consiglio a decidere, anche nel giro di 24 ore, come intervenire in caso di emergenza. La Commissione europea avrà poca voce in capitolo, a meno che questa non convinca i governi a intervenire.

In secondo luogo, ogni Stato darà vita ad un fondo di risoluzione unico, anche detto "fondo salva banche", finanziato con prelievi sulle banche a partire dal 2015. Inizialmente questo fondo sarà a "compartimenti nazionali", poi nel giro di 10 anni sarà completato progressivamente e le quote verranno messe in comune. Diventerà così un grande e unico serbatoio a livello transnazionale.

Dunque, se una banca dovesse trovarsi in difficoltà (leggasi: sull'orlo del fallimento, per esempio a causa di troppo crediti inesigibili), inizialmente scenderanno in campo i privati, ovvero azionisti, obbligazionisti e correntisti con depositi molto elevati), in quello che viene definito auto salvataggio, o bail-in.

Qualora il bail-in non fosse sufficiente, entrerà in gioco il fondo di risoluzione unico.

Cosa succede se una banca va in crisi prima che il fondo sia a regime, dunque prima del 2025? Entrerà in azione il cosiddetto paracadute, o backstop, voluto dall'Italia. Le banche potranno ricevere prestiti-ponte attinti da dagli Stati o dal fondo salva-Stati ESM. Ovviamente, tutti i prestiti dovranno essere rigorosamente restituiti.

"In futuro le crisi bancarie come quelle del recente passato saranno gestite in modo completamente diverso. Le banche da ora in poi saranno chiamate a rispondere delle loro perdite e dei loro rischi. Mi sembra un cambiamento molto salutare", ha commentato il Presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, mentre il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha parlato di passaggio "storico".
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