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Cina e Giappone tornano a contendersi le Senkaku. E Washington non sta a guardare

Cina e Giappone tornano a contendersi le Senkaku. E Washington non sta a guardare
(Teleborsa) - Hanno una superficie di meno di 10 kilometri quadrati, sono disabitate e prive di risorse. Eppure, le isole Senkaku continuano a rappresentare una delle principali fonti di tensione tra le prime tre potenze economiche mondiali, ovvero Stati Uniti, Cina e Giappone.

A dire il vero a disputarsi il piccolo arcipelago nel mare Cinese Orientale sono solo la Cina e il Giappone, ma in questo fine settimana gli USA hanno fatto chiaramente capire che si schiereranno al fianco di Tokyo se Pechino non starà al proprio posto.

Tutto è ricominciato (dopo molti mesi di calma apparente) con la decisione della Cina di inserire l'area contesa nella propria "zona di controllo aereo". Questo fa sì che il Dragone abbia il diritto di identificare ed eventualmente assumere azioni militari contro i velivoli che sorvolano le isole.

Tokyo ha immediatamente alzato la voce coinvolgendo anche Washington, che si è detta pronta ad appoggiare Tokyo in un eventuale "confronto" militare. Il Premier nipponico Shinzo Abe, inoltre, ha avvertito dei possibili risvolti di questo "pericoloso e inatteso incidente".

Resta ora da capire le prossime mosse della Cina che, come noto, rivendica le Senkaku affermando che tali isole erano state scoperte ed esplorate già ai tempi della dinastia Ming.

Attualmente l'arcipelago è considerato un territorio a status conteso.
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