Si cambia gioco.
Il Presidente americano
Joe Biden, intervenendo al
Cop26 di Glasgow, ha affermato che la
sfida ambientale è una opportunità imperdibile, ed ha chiesto scusa per il
ritiro dall'Accordo di Parigi che era stata deciso dal suo predecessore Donald Trump, appena insediatosi alla Casa Bianca.Trump chiedeva un riequilibrio della bilancia commerciale statunitense, che presenta da anni un consistente deficit strutturale: riteneva che i dazi imposti alle importazioni di merci dalla Cina e dall'Europa potessero ristabilire la convenienza a produrle negli Usa. Così facendo, gli Usa sarebbero rimasti all'interno del paradigma di crescita continua della produzione e dei consumi che è stato intrapreso a partire dalla prima rivoluzione industriale, senza che a questo si opponesse alcun vincolo sistemico. Ma, soprattutto, i margini della convenienza economica sarebbero derivati solo dall'entità dei dazi alle importazioni.
C'è dunque un primo tema da affrontare: quello dei
limiti allo sviluppo, in termini di risorse naturali disponibili per alimentarlo. Già Thomas Malthus, a fine '700, riteneva che la Terra potesse offrire nutrimento solo ad un numero limitato di abitanti.
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