Solo nel corso del 2019 si sono visti i risultati della feroce stretta americana sulle importazioni dalla Cina.
E' per questo motivo che Pechino, vedendo ridurre fortemente il proprio export verso gli Usa, si è decisa a
firmare l'Accordo sulla Fase 1 delle trattative, impegnandosi ad aumentare l'import di merci e servizi dagli Usa.
Ci saranno delle conseguenze negative per il resto del mondo: per la Cina, comprare merci e servizi dagli Usa oppure dall'Europa, è lo stesso. Per noi, ovviamente no: pagheremo con minori esportazioni alla Cina il riequilibrio commerciale tra questa e gli Stati Uniti.
La
guerra commerciale, a suon di dazi, è
iniziata il 22 marzo del 2018, quando il Presidente americano Donald Trump accusò la Cina di "aggressione economica". A più riprese, le tariffe hanno riguardato un volume crescente di importazioni dalla Cina. Pechino ha risposto con ritorsioni mirate a colpire al cuore il bacino elettorale di Trump, penalizzando fortemente l'import di prodotti agricoli e di carne.
Sono passati dunque 20 mesi da allora, e solo ora si vedono gli effetti della decisione americana: nel corso del 2018, infatti, ci fu una corsa ad aumentare le scorte da parte degli importatori americani, che portò a peggiorare il saldo commerciale negativo nei confronti di Pechino, che passò 375 miliardi del 2017 ai 420 miliardi del 2018.
I dati sul commercio estero americano arrivano fino al mese di novembre dell'anno scorso, ma gli effetti dei dazi imposti da Donald Trump sulle
importazioni dalla Cina sono chiari: considerando lo stesso periodo del 2018,
si sono ridotte di 75 miliardi di dollari, passando da 494 a 419 miliardi. La contrazione è stata dunque del 15%.
I dati relativi alle esportazioni americane verso la Cina, che pure è stato soggetto a dazi per ritorsione, mostrano una flessione un po' più contenuta: sono passate infatti da 111 a 98 miliardi di dollari, con una contrazione di 13 miliardi, pari al 12%.
Nei primi undici mesi del 2019, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il deficit commerciale americano verso Pechino è passato da 383 a 321 miliardi, con un miglioramento di 62 miliardi, pari al 16%.
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